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È diventato legge il cosiddetto “decreto scuola”. Oltre alle misure urgenti per la regolare conclusione dell’anno scolastico, lo svolgimento degli esami di Stato e i concorsi, il testo contiene una importante innovazione per la scuola primaria: l’abolizione dei voti. Si prevede infatti che la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni venga espressa attraverso “un giudizio descrittivo”.
Guglielmo Risposi sulle pagine de "La vita scolastica" (8 giugno 2020) offre una traccia di riflessione sull'abolizione dei voti nella scuola primaria partendo dalla considerazione che "La novità è… che questa novità è antica: nasce dal disposto di una Legge (la 517 del 1977) che aveva posto l’Italia al primo posto d’Europa in fatto di valutazione ed inclusione. Era già così oltre 40 anni fa."
Cosa è successo? e, soprattutto, da dove si deve ricominciare?
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