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Il coronavirus ha messo la scuola italiana davanti a una prova difficilissima, con chiusure prolungate degli istituti.
Anche con la didattica a distanza, il primo obiettivo deve rimanere quello di non perdere per strada i più deboli e i meno attrezzati. L’emergenza del coronavirus colpisce duramente la scuola italiana. Nelle regioni del Nord gli istituti sono fermi da fine di febbraio; il 5 marzo la sospensione delle attività didattiche è stata estesa a tutto il territorio nazionale; per il momento la riapertura è prevista per il 6 aprile, ma è probabile che la data slitti a dopo Pasqua o, addirittura, a maggio. Il normale svolgimento dell’anno scolastico rischia dunque di essere seriamente compromesso: non tanto sul piano formale – è prevista la deroga alla soglia minima dei 200 giorni di lezione – quanto piuttosto sul versante sostanziale degli apprendimenti.
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