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Dopo essere uscite dall’esperienza della DAD e dopo aver operato le necessarie riflessioni sugli aspetti positivi emersi, soprattutto in termine di sviluppo di competenze digitali degli insegnanti e sulle tante criticità rilevate sia a livello di utenza (vedi indagine Bicocca rivolta alle famiglie), le scuole stanno definendo le regole di attuazione della Didattica Digitale Integrata.
L’intento da un lato è quello di definire un modello per ogni scuola e per ogni grado, in cui la didattica digitale assuma un ruolo significativo nei processi di insegnamento/apprendimento in una prospettiva applicabile e sostenibile sia in presenza che a distanza, dall’altro quello di reinvestire nella prassi didattica l’expertise acquisita dai docenti sull’utilizzo di strumenti digitali e piattaforme per innovare le modalità di mediazione educativa con i propri studenti, rendendola più adeguata a modalità di apprendimento e stili di attenzione in costante mutamento.
Roberto Sconocchini su Scuola7 del 12 ottobre 2020 (n. 206) invita a riprogettare una modalità di erogazione della Didattica a Distanza che, in particolare nei confronti degli studenti più piccoli, tenga conto degli errori commessi e dei feedback ricevuti da tutti i soggetti coinvolti.
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