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L’assurdità dei voti a distanza

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Secondo Franco Lorenzoni (*), é una pura assurdità pretendere oggi di dare voti a distanza in classi in cui oltre un quinto degli alunni non sono stati raggiunti da alcuna proposta didattica e una gran parte ha solo svolto compiti assegnati su una piattaforma senza alcun contatto diretto con compagni e insegnanti.

“Quando ci accingiamo a valutare ciò che è accaduto quest’anno a bambini e ragazzi, dovremo buttare a mare con coraggio voti e giudizi su singole discipline -scrive Lorenzoni-, non perché non siano importanti lingua e scienza, arte e storia, ma perché il cuore della restituzione non può che riguardare l’intera esperienza vissuta, per quel poco che siamo riusciti a intenderla…”. E a proposito di bocciature e promozioni aggiunge: “È bene ribadire con convinzione che promuovere è assai più difficile e faticoso che bocciare. Promuovere motivazione allo studio e curiosità per la cultura, promuovere percorsi di apprendimento capaci di coinvolgere e includere tutti è infatti la sfida più difficile da sempre…”


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(*) Insegnante di scuola primaria a Giove (TR), autore e fondatore della Casa-laboratorio di Cenci (centro di sperimentazione educativa)

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