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L'attenzione ai bambini vinca sulla messinscena della paura e della sicurezza

Immagine del redattore: direttoredirettore

Aggiornamento: 13 set 2020


In occasione della riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, Telefono Azzurro e Vita riprendono la serie di Dialoghi in streaming “Ripartiamo da bambini e adolescenti” già proposta da fine maggio a fine luglio, con l’intento di portare l'attenzione sui minori cioè sul futuro di questo Paese e influenzare i processi decisionali sul tema e facendo rete associazionistica tra gli attori coinvolti.


A ragionare sulle responsabilità degli adulti (genitori, insegnanti, istituzioni, scuola, associazioni) sono stati chiamati Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, Chiara Giaccardi, professoressa di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Alex Corlazzoli, giornalista e scrittore, Stefania Pompili, AD di Sopra Steria, e Daniele Barca, dirigente scolastico a Modena.


L'emergenza ci ha lasciato un sentimento di fragilità che ha fatto riscoprire una coralità e una vitalità che era andata perduta, ripartiamo da qui è stato l'invito di Eraldo Affinati che ha ricordato l'esempio positivo di Willy Duarde un ragazzino, un adolescente, che è morto perchè si è mosso per aiutare un amico.


Non chiamiamola ripartenza, ha detto Chiara Giaccardi, quella che abbiamo vissuto non è una paretesi e non siamo chiamati a tornare come prima con qualche procedura di sicurezza in più, no siamo chiamati a cambiare e a compiere i cambiamenti che già intravedavamo. Chiamiamo questo frangente nuovo inizio, rigenerazione. Da questo punto di vista lo stop forzato della scuola deve essere una grande opportunità di ripensamento e di rinnovamento dell'istituzione che più di tutte è chiamata a curare le diseguaglianze memori di un invito prezioso di McLuhan “La città come aula”.


Alex Corlazzoli, giornalista e scrittore, ma soprattutto maestro in presenza e in tv su Rai Gulp ha avvertito “Troppi dirigenti scolastici si preoccupano solo della messa in scena della sicurezza. Riempiamo la scuola di cartelli sul non fare questo o quello e non pensiamo a fare un cartello di benvenuto!”.


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