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La didattica a distanza cambia la scuola

Immagine del redattore: direttoredirettore

Gian Carlo Sacchi, sollecitato da richieste di lasciare decidere ai genitori circa l'attivazione della DAD, analizza la questione in un articolo pubblicato il 19 marzo da edscuola.it

Tra l'altro si legge "Ci voleva la pandemia per dimostrare come può funzionare una scuola a chi ne ha troppo vecchi ricordi; ogni istituto con la sua autonomia deve progettare e realizzare il suo curricolo, con orari e organico funzionali, dove i “gruppi” sono la variabile organizzativa che gestisce gli apprendimenti, i rapporti con la realtà esterna, utili anche per garantire la sicurezza. Questi infatti possono all’occorrenza essere facilmente isolati, con i più piccoli in spazi idonei, con i più grandi nei laboratori e per creare un minimo di socialità ai disabili. Ad essi ci si potrebbe riferire anche per regolare la provenienza degli allievi ed i loro spostamenti da casa a scuola."

Un articolo che sollecita a non pensare la normalità della scuola come "il ritorno dello status quo ante" perché il cambiamento ha coinvolto tutti, in prima persona almeno nella volontà di non contagiarsi dimostrando che davvero non sarà come prima.


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