![](https://static.wixstatic.com/media/ee1209_59d73234a6ae4852af1d326b62ca0700~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_339,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/ee1209_59d73234a6ae4852af1d326b62ca0700~mv2.jpg)
Una ricerca condotta dalla Fondazione L'Albero della Vita e dall'Università degli Studi di Palermo rivela come le conseguenze della pandemia abbiano colpito duramente le famiglie e i minori. Ora servono partnership forti in grado di stimolare la sinergia tra Pubblico e privato per contrastare la povertà educativa e rafforzare i servizi socio-educativi.
Che la pandemia da Covid-19 avesse “esacerbato la criticità delle condizioni sociali ed economiche delle famiglie che vivevano in situazioni di disagio pregresse”, come sottolineano Maria Garro e Cinzia Novara, docenti del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione dell’Università degli studi di Palermo, era prevedibile. Ma quello che emerge dalla ricerca “Pandemia e povertà nelle periferie italiane: il punto di vista delle famiglie e dei bambini” che l’ateneo siciliano ha condotto insieme alla Fondazione L’Albero della Vita è un affresco molto più a tinte fosche.
Comments