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"Non è accettabile che si creino gruppi in spazi separati per chi è "rimasto indietro", ma servono invece attività stimolanti, di ricerca, espressivo-creative, comunicative, logiche, in cui mettersi in gioco e non essere ricettori passivi di esercizi e schede di verifica. Occorre riannodare le attività scolastiche con attività differenziate secondo i bisogni di ognuno, nello stesso tempo facendo percepire che ciascuno è parte di una comunità e va accolto in quanto tale, con le sue potenzialità e propensioni." (dal Comunicato di Rete educAzioni pubblicato sul sito dell'Alleanza per l'infanzia).
vai all'articolo (pubblicato sul sito secondowelfare.it il 7 settembre 2020)
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