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Non vanno"dimenticate" le scuole paritarie

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Dal dibattito sui social e sulla stampa registriamo una diversità di trattamento che si fatica ad accettare se riteniamo che la scuola e l’istruzione di ogni ordine e grado sono il primo antidoto alla povertà non solo educativa ma anche economica e sociale, dato che la socializzazione, lo scambio, il gioco e la formazione della personalità di un individuo avvengono nella e con la scuola.

Ogni disattenzione e insensibilità ad una "parte" del sistema pubblico (statale e paritario) accrescerà ancora di più il divario tra il nostro Paese e le altre nazioni europee su molti target: numero dei Neet, dispersione scolastica, povertà educativa, scarse competenze della popolazione adulta, bassa partecipazione alle attività di formazione continua.

  • il 4 maggio 2020 con una lettera CISL e CISL Scuola manifestavano alle ministre dell'istruzione e del lavoro e delle politiche sociali, al Presidente della Conferenza delle Regioni e alla Coordinatrice IX Comm. Conferenza Regioni "le fondate preoccupazioni per il sistema educativo, scolastico e formativo non statale la cui tenuta, a seguito dei provvedimenti adottati per fronteggiare la drammatica emergenza epidemiologica in corso, è fortemente a rischio con probabili ricadute occupazionali per migliaia di lavoratrici e lavoratori e conseguenze molto significative per oltre un milione e mezzo di studenti e le loro famiglie."

  • il 7 maggio 2020 l'articolo de "La nuova Bussola Quotidiana" titolato "Per il bene della scuola pubblica, aiutare le paritarie" portava l'attenzione oltre che sulla possibile "chiusura di circa un terzo delle scuole paritarie" anche, numeri alla mano, sul "costo di assorbimento di tutti i loro studenti nella scuola statale (che) diverrebbe insostenibile." Costi e considerazioni che sono stati ripresi in un articolo di Tempi (12 maggio 2020) che riprende alcune considerazioni di un eurodeputato di FI "Se proprio lo Stato italiano non ci sente dal punto di vista del rispetto della libertà educativa (...) almeno speriamo ci senta dal punto di vista della convenienza economica"

  • il 12 maggio 2020 Paolo Ferrario nell'articolo di Avvenire, rileva che nelle bozze del decreto “Rilancio” (439 pagine del dispositivo composto da 258 articoli) "le scuole paritarie sono citate appena quattro volte: tre in relazione agli istituti sede degli Esami di Stato e una nell’articolo sui servizi all’infanzia e le scuole materne. È questo l’unico grado scolastico per il quale l’esecutivo prevede stanziamenti economici anche per gli istituti non statali. Nello specifico, si tratta di 80 milioni di euro che serviranno a coprire il mancato versamento delle rette da parte delle famiglie, per questi mesi di sospensione della didattica in presenza. (...) Per i restanti ordini di scuola, nulla è previsto per le paritarie." A chiusura dell'articolo il giornalista riporta le parole lapidarie di Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) "gravissima ingiustizia, perpetrata, oltretutto, in violazione e in spregio delle leggi dello Stato."

L'attesa del testo definitivo del provvedimento si unisce alla speranza di cambiamenti significativi perché è in "gioco il diritto di scelta delle famiglie, che iscrivono i loro figli nelle nostre scuole. Sono cittadini italiani come tutti gli altri e non comprendo perché siano discriminati."

Questo è quanto auspicato dalle Associazioni delle scuole cattoliche paritarie, scuole che con la legge 62/2000 fanno parte dell’unico sistema scolastico nazionale.

Diversamente ... un nuovo distanziamento! (esseci)



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