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Ripartire dal silenzio

Immagine del redattore: direttoredirettore

Dico che non è un automatismo. Dico che questa situazione interpella profondamente la nostra libertà e la nostra responsabilità. Non c’è alcun automatismo in virtù del quale siccome c’è stato questo trauma, allora c’è una trasformazione. I traumi per trasformarsi in cambiamento, in cose nuove, hanno bisogno anzitutto di essere nominati, accolti, accettati. E poi hanno bisogno di essere interpretati. Mi sembra che i segnali che arrivano ancora adesso, mentre siamo in questo difficile momento, siano ambivalenti, come quasi tutte le cose della vita dell’uomo, per altro. Dipenderà da come la nostra libertà risponderà a queste sollecitazioni, a come sappiamo leggerle.

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