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La didattica a distanza si è rivelata «un'opportunità» nei mesi dell'emergenza Covid, ma a settembre si torna a scuola «in presenza» ed «in piena sicurezza». L'obiettivo del Governo è stato spiegato dal premier Giuseppe Conte intervenendo al tavolo di lavoro sulla scuola, giovedì 4 giugno 2020, con tutti i soggetti coinvolti nel rientro nelle aule dopo l'estate.
Visiere al posto delle mascherine per mantenere la socialità e garantire gli studenti disabili, ma anche pannelli di plexiglass per «compartimentare» i banchi, «come hanno fatto in altri Paesi europei, così da garantire la sicurezza che ci sta a cuore». Sono queste le ipotesi che la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha presentato durante la riunione con il premier Conte, i sindacati e i rappresentanti degli EE.LL., dei genitori e degli studenti assicurando che «l’obiettivo è portare tutti a scuola in presenza: con particolare attenzione ai più piccoli, che hanno sofferto maggiormente in questo periodo».
Sono emersi dubbi, sottolineature di criticità e preoccupazione da parte dei convenuti in merito a risorse e personale necessario per garantire una ripresa, in piena sicurezza, delle lezioni e delle attività educative e didattiche.
A tutte le osservazioni e alle richieste suggeriamo la lettura di due riflessioni:
> Marco Lodoli su "la Repubblica" (6 giugno2020) sottolinea come la proposta di barriere divisorie tra i banchi «mette a rischio la socialità dei ragazzi» e come «la tradizionale amicizia tra compagni di banco verrebbe spezzata da questi gelidi confini, di colpo svanirebbero le gomitate affettuose, le confidenze bisbigliate, il passaggio di bigliettini, le speranze di copiare la versione di greco o il compito di matematica dall’amico fedele.»
> l'intervista di Sara De Carli (Vita 5 giugno 2020) nella quale Monica Guerra, pedagogista e ricercatrice dell'Università Bicocca di Milano, allargando l’orizzonte, ricorda a chi si occupa di educazione e formazione, come accanto alle misure per la sicurezza, i cm di distanza e i DPI, dovremmo «chiederci continuamente che modello pedagogico stiamo veicolando con ciascuna decisione o ipotesi di soluzione»
Riprendiamo il percorso tenendo presente punti di riferimento, studi
ed esperienze perché nessuna scelta è neutra dal punto di vista pedagogico:
fino a qualche tempo fa organizzavamo lo spazio aula e la sistemazione dei banchi per accompagnare di significato le diverse attività che proponevamo (in cerchio per dialogare rispettando regole consegnate, come piano di lavoro comune per i lavori di gruppo, singoli per le verifiche, a coppia per aiutare e sostenere, ...)
oggi soluzioni di distanziamento suggeriscono immediatamente che la cosa migliore è quella di stare separato dagli altri, di guardare solo l'insegnante continuando a fare quello che si faceva con schermo nella DaD, di essere guardinghi, di sospettare, ...
Serve un rinnovato approccio educativo e formativo per offrire modi che permettano di stare insieme nel rispetto reciproco, trasmettendo l’idea che le attenzioni che avremo sono un modo per prendersi cura dell’altro e di se stessi e non lo specchio di una paura dell’altro. (esseci)
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Documento per la ripresa della vita scolastica (Accademia della Crusca)
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