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Riprendere scuola: quando? come?/8 Il tempo è gelato, si scioglie!

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Giornali, social, oggi parlano della riapertura della scuola a settembre. A ben vedere la notizia sembra meno importante di quella della ripresa, con tutte le precauzioni del caso, del campionato di calcio, ma tant'è, complice forse il clima di fine anno scolastico, di valutazione ed esami finali (a proposito i voti nella primaria non ci saranno dal prossimo anno scolastico e, quest'anno, come sarà?), il tema sembra più dover interessare gli addetti ai lavori per le ricadute organizzative, i lavori da fare per sistemare gli ambienti, la precarizzazione del personale, ...

  • Dalle pagine de "la Repubblica" (29-5-2020) Corrado Zunino riporta le dichiarazioni del presidente della task force del MIUR, Patrizio Bianchi, relativamente ad alcuni interventi urgenti inseriti nel documento "La scuola che riparte" consegnato nella mattinata di ieri alla Ministra. Ovviamente per l'attuazione servono specifici provvedimenti normativi ... e il tempo a disposizione non è tanto "Abbiamo l’occasione storica di cambiare una scuola lenta e burocratica", dice il comitato, "togliere le cattedre, dare responsabilità ai diciottenni, soprattutto quelli che lavorano nei laboratori delle professionali. Bisogna fare in fretta, però. Entro il 10 giugno il ministero dell’Istruzione deve uscire con le linee guida per la ripartenza".

  • Fanpage.it ha intervistato (29-5-2020) riporta l'intervista a Lia Quartapelle titolando con un virgolettato “Scuola, non basta dire che si riapre. Svegliamoci o sarà un disastro”. La parlamentare Pd dopo l’annuncio delle riaperture delle scuole a settembre sottolinea che: “Non bastano le indicazioni sanitarie. Serve il coinvolgimento di insegnanti, studenti e famiglie. Serve una logistica adeguata. E serve creatività, per immaginare la scuola di domani. E intanto il governo deve aprire nidi e scuole dell’infanzia: stiamo chiedendo alle mamme che lavorano uno sforzo indecente”.

Anche per la Quartapelle è tempo di fare, di fare in fretta!

  • Sulle pagine di Vita (28-5-2020) Sara De Carli ci propone un'intervista a Alessandro Rosina, uno dei portavoce dell’Alleanza per l’Infanzia. Per il professore di Demografia e Statistica sociale nella Facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Milano le due priorità a cui dare subito risposta sono i servizi per l’infanzia (la fascia 0/3 non è coinvolta nemmeno nei centri estivi) e il contrasto alla dispersione scolastica per gli adolescenti: "Le soluzioni contingenti e frammentate sono come le toppe che si mettono ad un vestito sgualcito, che nel complesso risulta sempre fuori misura. Abbiamo invece bisogno del disegno di un vestito nuovo"

  • Anna Spena (Vita, 29 maggio 2020) propone un'intervista a Angelo Lucio Rossi, dirigente scolastico in una scuola milanese che realizza un progetto di Scuola aperta. Parla della sua esperienza milanese che dirige e, citando Berlinguer, Papa Francesco e don Milani segnala che da questa esperienza ha imparato "Un amore per la diversità. Un’ avversione per l’autoreferenzialità, che è solo un casino. Il compito della scuola è tutelare la diversità. Quando ami la diversità si aggiunge sempre qualcosa alla vita. Ci credo tantissimo alla contaminazione. Il problema di oggi sono i “dispersi”. Non ci sono luoghi di raccolta dell’umano ormai. Raccogliamo il cibo, ma dove si raccoglie la persona?"

Da tutto ricaviamo il richiamo ad ottimizzare il tempo che abbiamo a disposizione (il gelato si scioglie!) unito alla necessità di costruire risposte di senso e all'invito ad abitare il territorio con la consapevolezza che è lì che va giocata l'autonomia scolastica perché, per dircelo con le parole di Angelo Lucio Rossi, "Quello della scuola aperta è un tentativo strano, ma bellissimo, di restituire la scuola alle associazioni, perché la scuola non è mia, 'non l’ho comprata'."

(esseci)

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