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È diffusa non senza ragione l’opinione – fin quasi diventare un luogo comune – che dopo l’epidemia del coronavirus “nulla sarà come prima”. Questa convinzione vale anche, e forse soprattutto, per il mondo scolastico che nelle ultime settimane è stato sotto-posto ad una vera e propria, imprevista, rivoluzione delle proprie prassi e consuetudini con il transito dalle normali lezioni in pre-senza ad attività didattiche svolte a distanza. Esistono valutazioni diverse sulla qualità dei risultati finora raggiunti e si possono anche richiamare gli aspetti di debolezza che hanno accompagnato questa scuola casalinga improvvisata, in primo luogo gli effetti particolarmente negativi per le fasce di popolazione scolastica fragili per varie ragioni: povertà educativa e culturale, a rischio di abbandono e dispersione, con difficoltà di apprendimento che già nella normalità della vita quotidiana ave-vano (e hanno) bisogno di interventi ad hoc.
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