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Scuola: cosa serve per ripartire davvero?

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Gli effetti della pandemia sulla scuola andranno, ben al di là del periodo di confinamento: c’è un rischio di povertà educativa.

Gian Luca Barbero, docente, sulle pagine de ilsussidiario.net, il 13 sempre 2020, in attesa della ripresa delle lezioni, analizza -con una certa preoccupazione- i dati che emergono dall'indagine, condotta dall’associazione Save the Children, in collaborazione con Ipsos, sul legame tra Covid- 19 e povertà educativa. L'analisi si conclude con una considerazione che invita tutti a riflettere per re-impostare le politiche sulla scuola: "Riaprire la scuola non significa soltanto igienizzarla, prendendo ogni pur giusta precauzione sanitaria; è l’occasione di ripensarla da capo, sfruttando le ingenti risorse che l’Europa metterà a disposizione, per integrare la qualità dell’istruzione con la crescita personale dei nostri ragazzi. Ne va del futuro di tutti."

Il Protocollo d’Intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico, pubblicato dal MIUR, prevede, sia per gli studenti che per il personale della scuola “un sostegno psicologico per fronteggiare situazioni di insicurezza, stress, ansia dovuti ad eccessiva responsabilità, timore di contagio, rientro al lavoro in ‘presenza’, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta”.

Ma è sufficiente questo tipo di supporto “tecnico”? No, ci vuole di più secondo Antonello Vanni, autore, educatore e docente di Lettere perfezionato in bioetica presso l'Università Cattolica di Milano, che oggi 14 settembre 20202, dalle pagine de ilsussidiario.net, per rispondere alla domanda: "in che modo la scuola potrà incontrare gli alunni e accoglierli, valutando il modo migliore per ri-cominciare insieme un percorso scolastico sereno e proficuo, e magari compensando le importanti carenze causate negli alunni dal ritiro sociale dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19?"

Vediamo, a partire da questo articolo, alcune possibili risposte a questa domanda. Cominciamo con quelle fornite dalla fondazione YoungMinds, istituzione leader nel Regno Unito impegnata con ricerche, pubblicazioni e sostegno alle istituzioni scolastiche, nel migliorare il benessere emotivo e psicologico di bambini e adolescenti. Dopo aver raccolto vari dati sulle criticità della situazione scolastica degli ultimi mesi, e in particolare dopo aver ascoltato con specifici questionari la voce degli alunni, delle famiglie e dei docenti, .

Secondo la fondazione Young Minds che in Inghilterra ha proposto un “piano per il ritorno a settembre” per affrontare le sfide che attendono la scuola, nei prossimi mesi, è opportuno gestire con attenzione almeno quattro aspetti:

1) la transizione nel “ritorno in presenza”;

2) la cura della salute psicoemotiva degli alunni, dei genitori e del personale scolastico;

3) l’organizzazione di misure pratiche che facciano sentire sicuri gli alunni, il personale scolastico e le famiglie;

4) la ri-costruzione di un clima interpersonale positivo, di resilienza e di speranza che abbracci l’intera comunità.


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