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La scuola "improvvisamente, si
è diventato un luogo invisibile per milioni di studenti, genitori, educatori. Questa situazione può
essere l'occasione per riflettere sul futuro dell'insegnamento e sull'educazione che sono le
ragioni per cui l'umanità da sempre costruisce per i giovani quei luoghi che chiamiamo scuola.
In questa prospettiva propongo tre spunti di riflessione: sulla lavagna, sulla coscienza e sulla cittadinanza.
La lavagna è divenuta invisibile. Così, abbiamo scoperto che serviva il PC ma, il 10% dei ragazzi, fra 6 e 17 anni, non ne dispone, così come accade a 34 famiglie su 100. Che fare allora: tornare in classe a scrivere con il gesso sull'ardesia, o piuttosto, impegnarsi in un grande progetto che consenta alla scuola italiana di usare, quantomeno, anche, gli schermi dei tablet?"
>>> dalla lettera inviata da Giovanni Brugnoli (Vicepresidente di Confindustria per il capitale umano) al direttore de "Il Sole 24 ore" (06-05-2020)
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